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VG16.0161 02/02/2016
IVA: la Legge di Stabilità modifica la disciplina del reverse charge per i Consorzi che applicano il meccanismo dello “split payment”
canale: Fisco
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Nell’ambito dei lavori pubblici, la Legge di Stabilità per il 2016, prevede che se il consorzio aggiudicatario di appalti pubblici fattura alla Stazione appaltante con il meccanismo dello “split payment”, i consorziati fatturano, a loro volta, le prestazioni al consorzio in “reverse charge”.
La disposizione, tuttavia, sarà efficace solo dopo l’autorizzazione di deroga da parte dell’UE all’art. 395 della Direttiva 2006/112/UE in materia di IVA.
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Approfondimenti
L’art. 1, c. 128, della legge n. 208/2015 (Legge di Stabilità per il 2016) prevede che nell’ipotesi in cui il consorzio aggiudicatario di appalti pubblici fattura alla Stazione appaltante con il meccanismo dello “split payment”, i consorziati fatturano, a loro volta, le prestazioni al consorzio in “reverse charge”.
La disposizione, tuttavia, sarà efficace solo dopo l’autorizzazione di deroga da parte dell’UE all’art.395 della Direttiva 2006/112/UE in materia di IVA.
Accogliendo le istanze del sistema Confindustria e in particolare dell’ANCE, viene, così, risolto il problema della posizione di credito IVA in cui si viene a trovare il consorzio a seguito dell’entrata in vigore, dal 1° gennaio 2015, del meccanismo della scissione dei pagamenti (“split payment” – art.17- ter, D.P.R. 633/1972).
Sul tema, si ricorda che, in base al meccanismo della “scissione dei pagamenti” (cd. “split payment”), dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017, per tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di determinate Amministrazioni pubbliche, l’IVA deve essere da queste versata direttamente all’Erario.
Come noto, la nuova disciplina produce effetti anche con riferimento al comparto dei lavori pubblici, ed anche nell’ipotesi in cui la prestazione viene eseguita attraverso l’utilizzo di strutture associative di natura consortile (consorzi) che agiscono in virtù di un “mandato senza rappresentanza”, ossia in nome proprio ma per conto delle singole imprese consorziate.
Infatti, nel caso in cui il consorzio affidi i lavori alle proprie consorziate, il processo di fatturazione della complessiva operazione nei confronti della PA committente avviene, ad oggi, con le seguenti modalità:
- il consorzio emette fattura nei confronti dell’Ente pubblico, applicando il regime della “scissione dei pagamenti”,
- le singole imprese fatturano al consorzio in regime ordinario.
E’ evidente che ciò determina l’emergere dell'eccedenza di credito IVA in capo al Consorzio (che, non ricevendo più l’imposta dalla PA committente, non può compensare l’IVA pagata alle singole imprese consorziate), con la connessa difficoltà di recupero dello stesso, tenuto conto che, generalmente, la struttura associativa viene meno al termine dei lavori.
Sotto tale profilo, per quel che riguarda i consorzi aggiudicatari di appalti pubblici, le cui fatture nei confronti della Stazione appaltante per i lavori eseguiti ricadono nel sistema dello “split payment”, viene prevista l’applicazione dell’inversione contabile per le fatture emesse dai consorziati al consorzio.
La disposizione, tuttavia, sarà efficace solo dopo l’autorizzazione di deroga da parte dell’UE all’art.395 della Direttiva 2006/112/UE in materia di IVA.
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