Qualche segno di miglioramento rispetto ai risultati del primo trimestre (che erano stati fortemente negativi soprattutto nel confronto con l’ultimo trimestre del 2002) comunque c’è, ma non sufficiente per far presagire a breve prospettive di ripresa.
Particolarmente significativo l’andamento delle vendite che risultano positive ed in crescita sul mercato interno, ma ancora negative sui mercati esteri. Il rafforzamento dell’Euro sul Dollaro continua evidentemente a penalizzare le esportazioni della nostra regione, che trova nell’area americana uno dei suoi principali mercati di sbocco.
Entrando maggiormente nel dettaglio dei dati riscontrati, si rileva che i principali indicatori tendenziali (che confrontano il trimestre in esame con lo stesso trimestre del 2002) nel secondo trimestre 2003 segnano i seguenti andamenti: la produzione si mantiene positiva, ma la crescita scende dal 4,2 al valore di +1,2%; le vendite totali si mantengono invece su valori negativi (-2,7%) per effetto delle esportazioni che segnano un forte calo da 0,4 a -6,2%. La significativa ripresa delle vendite in Italia, che salgono da valori negativi al +2,9%, non è sufficiente, infatti, a spostare sopra lo zero il segno delle vendite complessive.
Sotto il profilo congiunturale (rispetto, cioè, al trimestre precedente) mentre la produzione subisce un lieve calo portandosi a -0,3%, le vendite segnano una buona performance portandosi al valore totale di +2,7%. In questo caso, infatti, la forte ripresa delle vendite in Italia (+15,2%) pesa di più, sulla media complessiva, del valore negativo delle esportazioni (-2,9%). La situazione sui mercati esteri appare comunque migliorata rispetto al -9,2% riscontrato nella precedente indagine.
L’andamento dell’occupazione, il cui andamento aveva segnato un leggero calo, si mantiene, negli ultimi mesi, costante.
Per quanto riguarda l’andamento degli ulteriori indicatori, è da rilevare il miglioramento dei valori dei nuovi ordini che diventano positivi (+3,9%) nel congiunturale e salgono dal -3,7 al -1,7% nel tendenziale.
Nelle previsioni di breve periodo, sul terzo trimestre del 2003, prevale per tutti gli indicatori l’aspettativa di stabilità, che si rafforza sensibilmente rispetto alle precedenti rilevazioni. Calano di conseguenza le previsioni sia di diminuzione che di crescita, ma quest’ultima in modo più incisivo. Da questo segno, si può concludere che la previsione di breve periodo è orientata all’incertezza ma con una leggera prevalenza di pessimismo.